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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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martedì 29 novembre 2011

E.M. Max BILL


“Chiamiamo queste opere “ arte concreta” poiché non ci sono apporti esterni, dei fenomeni normali senza alcuna trasformazione”. Max Bill
Pittore, architetto, scultore, Max Bill é nato nel 1908 a Winterthur (Svizzera). Dal 1924 al 1927 è allievo alla Scuola dei Mestieri d’Arte di Zurigo (Kunstgewerbeschule) . E’ allievo del Bauhaus a Dessau, frequenta gli atelier del metallo, di teatro, di pittura e di architettura, ne ricava una grande conoscenza dei materiali, la convinzione della necessità logica di una sintesi delle arti che si articoli intorno all’architettura, poiché le arti hanno come funzione quella di aiutare a costruire uno spazio appropriato alla vita dell’uomo ed alla sua armonia.
"Ritmo orizzontale-verticale-diagonale", 1942
"Limited and unlimited", 1947
"La pittura e la scultura sono senza equivoci, la loro utilità risiede nella loro utilità intellettuale e spirituale." Max Bill
Negli anni ’40 fonda la rivista “Abstrakt-Konkret” e tiene dei corsi a Zurigo, poi a Darmstadt. Concepisce e realizza gli edifici dell’”Università de la Forme” (Hochschule fûr Gestaltung) ad Ulm, ne sarà prima uno dei direttori, poi rettore. Max Bill fonda la sua arte sulla linea dritta e sull’assemblaggio di piani geometrici in proporzioni strettamente calcolate. La poliedricità e la forza del pensiero teorico ne fecero il leader carismatico del concretismo internazionale, influenzando il pensiero dei movimenti artistici della metà del Novecento, tra cui l'italiano MAC, Movimento di Arte Concreta".Il nucleo di questa sua poliedricità si forma con la conoscenza delle opere costruttiviste e la frequentazione con grandi maestri quali Paul Klee, Wassily Kandinsky e Josef Albers. All'attività artistica Max Bill affiancò il pensiero teorico, l'impegno politico e divulgativo e l'insegnamento: fu, lo ricordiamo, co-fondatore della Hochschule für Gestaltung a Ulm e membro di diversi gruppi e associazioni di artisti, architetti e designer a livello europeo.La sua produzione, sottolineano i critici d'arte, è coerente in tutte le sue forme con i principi dell'Arte Concreta, definita dalle sue stesse parole come "l'espressione pura della misura e della legge armonica".
"Quella di Max Bill è una ricerca dove domina la personale immaginazione dell'artista e che, nel perseguimento dei principi essenziali della creazione, lo avvicina al metodo matematico; le sue opere sono caratterizzate dalle forme geometriche pure ed essenziali e dalla ricerca sul colore". T.Buchsteiner e O. Letze
Nel campo dell’architettura le sue produzioni sono legate soprattutto ai suoi atelier e residenze privati, tra cui la sua casa-atelier a Zumikon, vicino a Zurigo, abitata oggi dalla seconda moglie del’artista. La sua opera più celebre è il complesso di edifici l’HfG di Ulm, che sembra in parte ricalcare un progetto di Hannes Meyer a Bernau, la scuola della Confederazione Tedesca dei Sindacati operai. A Losanna, realizza un teatro, inizialmente concepito come temporaneo, e successivamente mai smontato. Con numerose modificazioni il teatro si trova ancora oggi in uno stupendo parco sulle rive del Lago di Ginevra. wall clock, 1957
lampada novelectric, 1951
orologio Junghans, 1962
macchina per scrivere Patria, 1950
"Max Bill per me è stato entrambe le cose: homo ludens e homo faber, aveva una leggerezza che creava forme e strutture dall'entropia del processo creativo. La creatività era collegata alla speranza.
Fino alla vecchiaia fu instancabilmente curioso e dotato di forza giovanile". J. Estermann Nel campo del design, il celebre sgabello di Ulm (che può essere usato sia come seduta che come simpatico porta libri, in sostituzione di una borsa o di uno zaino) progettato assieme ad Hans Gugelot, è l’opera più conosciuta, ma si cimenta anche nella realizzazione di orologi, una macchina da scrivere, maniglie e altri oggetti diventati dei classici della storia del design. La sua produzione è coerente in tutte le sue forme con i principi dell'Arte Concreta, definita dalle sue stesse parole come "l'espressione pura della misura e della legge armonica". Una ricerca dove domina la personale immaginazione dell'artista e che, nel perseguimento dei principi essenziali della creazione, lo avvicina al metodo matematico; le sue opere, tanto in pittura quanto in scultura e design, sono caratterizzate dalle forme geometriche pure ed essenziali e dalla ricerca sul colore.
horgen glarus (In compensato curvato con braccioli,seduta originale in vipla rigata) , 1949_1951

ulmer hocker, 1954
tavolo e sedie tre piedi, 1949
Riferimenti sitografici per testo ed immagini :