Ettore Sottsass è stato uno dei più noti protagonisti del Design Italiano. A Sottsass è riconosciuta l’invenzione di un linguaggio originale, rivoluzionario, con cui si è posto di fronte al tema della progettazione, influenzando il gusto del proprio tempo. Una presa di posizione filosofica e poetica percorre tutto il suo lavoro di architetto, designer, pittore, ceramista, fotografo, scrittore, esprimendo, a dispetto del suo carattere, un estrema vivacità e fantasia.
“A volte dipingevo tempere, un po’ per curiosità, un po’ per Spazzapam, ma soprattutto perché sono sempre stato affascinato dai colori”
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 227
Infatti Sottass fin da piccolo ha dimostrato un particolare interesse per i colori, colori che rendevano ai suoi occhi il mondo un posto bellissimo. La sua capacità di usare il colore come elemento fondante della propria espressione ha dato vita alle sue architetture, ai mobili Memphis e alla celebre, rossa, macchina da scrivere “Valentine”.
Studiando Sottsass e la sua produzione sono rimasta particolarmente colpita dalle sue ceramiche, oggetti che appunto dimostrano quanto detto prima. Alla ceramica, Sottsass, si avvicina negli anni cinquanta-sessanta, "quando un signore americano, Irving Richards, che faceva fare ceramiche alla fabbrica Bitossi di Montelupo..." gli chiede di realizzare dei disegni per piatti, portafrutta, vasi, ecc.. Inizia, così ad apprenderne le tecniche di lavorazione, modellazione e cottura di questa materia interessante grazie ad Aldo Londi, diretttore artistico dell’intero progetto. I segni e i disegni che rivestono le superfici sembrano voler ricostruire l’essenza magica e misteriosa che appartiene alle simbologie delle culture antiche. A questo scopo usa però colori accesi, forti, accostati in maniera audace; sono i colori che meglio rappresentano l’icona del “Design Italiano”: solare, positivo, calato nella gioia di vivere.
Parlando delle sue ceramiche, è inevitabile non parlare degli smalti che utilizza per decorarli. Infatti la tecnica dello smalto, sperimentata casualmente per un’errata cottura, è particolarmente complessa e preziosa e per questo inadatta alla produzione industriale di oggetti di design. Sottsass ama le qualità materiche dello smalto che ben si prestano alla sua ricerca formale. L’intrinseca natura vetrosa del materiale dà una consistenza fisica alle superfici, irregolarmente spesse ma lisce e lucide, e offre la possibilità di usare campi di colore puri e straordinariamente vividi. Nei vasi di Sottsass lo smalto è esaltato per contrasto anche in superfici di legno o di rame. Da questa mia “scoperta”, per realizzare la pelle del mio handmade book, oggetto della terza esercitazione (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/ ) assegnataci dalla Prof. Cecilia Polidori, scelgo proprio le ceramiche e gli smalti di Sottsass. Project Documentation
Essendo anche un porta CD per la pelle delle tasche esterne uso due tondi in smalto su rame che Sottsass realizza per la Galleria “Il Sestante”, inagurata nel 1958. E dalla fusione delle fantasie di questi, creo il motivo della parte superiore del rivestimento interno-esterno e il retro dello schema pieghevole.
Una volta completata la pelle del mio handmade book sul computer passo subito al tridimensionale. Osservando le fasi del primo prototipo realizzato da Antonio Gerace, per realizzare la struttura riutilizzo il cartoncino rigido di un album da disegno dello spessore di 1 mm circa. Dopo aver disegnato e ritagliato la sagoma della struttura ,incollo gli schemi precedentemente stampati e ritagliati.
Aspettando che la colla asciughi completamente, mi occupo dello schema piegovole. Perciò ritaglio le stampe e le assemblo secondo la tecnica del Kirigami. Subito dopo realizzo i fogli degli appunti che incollo alla schema pieghevole con una semplice linguetta.
Procedo con l’incollare le tasche esterne alla struttura principale e all’interno, invece, inserisco delle guide per il sistema pieghevole. Ed ecco il mio handmade book .
The ceramic handmade book
“Io non credo di aver inventato niente, ho proposto un modo di essere”
Riferimenti sulla produzione di Sottsass:
Link immagini: