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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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sabato 7 aprile 2012

MY VALENTINE HANDMADE BOOK

In occasione della presentazione di Valentine nel 1969, così Ettore Sottsass scriveva tra le pagine di “Notizie Olivetti”: “La portatile oggi, diventa un oggetto che uno si porta dietro come si porta dietro la giacca, le scarpe, il cappello (…)” e io aggiungerei: “…un handmade book! Due oggetti completamente differenti per forma, funzione, complessità… ma accomunati da un’ estrema portabilità! Ecco cosa mi ha spinto a scomporre la macchina in quelle che sono le sue componenti principali: tastiera, cesta dei martelletti… per poi assegnarle alla struttura dell’ HandMade book e trasformarlo in una piccola Valentine rivisitata: - il colore rosso Valentine diventa anche il rivestimento del mio HandMade book; - la tastiera ad inizio pagina per enfatizzare l’intenzione di Sottsass: “…la tastiera si stacca dal resto della macchina in maniera netta, resa ancora più evidente dall’ accostamento dei colori rosso e nero, in modo da fare dello strumento di scrittura un oggetto atto a farsi notare, ad essere utilizzato anche da un pubblico meno professionalmente motivato alla scrittura meccanica ”. Così Ettore Sottsass dichiara sempre nello stesso articolo di “Notizie Olivetti”; - infine la cesta dei martelletti e il carrello sul quale scorre il foglio le cui forme, a mio avviso, si adattano bene come cornice delle tasche dell’ Hand Made book: la prima accenna la forma circolare del cd, il secondo trattiene un foglio con su scritta una citazione di Ettore Sottsass circa il suo modo di concepire il design; all’interno il pieghevole fa una sorta di reportage di alcuni degli innumerevoli manifesti elaborati durante la campagna pubblicitaria per il lancio della Valentine, che esibiscono la macchina in tutto il suo fascino restituendole quella integrità che dal rivestimento non si evince immediatamente.

"MAX" HANDMADE BOOK

“Vorrei che gli oggetti non tanto fossero silenziosi ma costringessero al silenzio chi li usa, chi li guarda.”              
 ETTORE SOTTSASS, intervista rilasciata nel 2001, tratta da “Maestri del design”
Per realizzare l’ handmade book, oggetto della terza esercitazione, riferita al lavoro eseguito da Antonio Gerace, allievo del corso B prof. Cecilia Polidori a.a. 2010-2011  (http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.it/), ho utilizzato alcuni lavori di Ettore Sottsass, concentrandomi soprattutto su quelli caratterizzati dai colori vivaci, i quali erano l’ elemento fondante delle sue opere. Come ricorda Hans Hollein “Senza Sottsass la nostra vita sarebbe incolore” (Ettore SOTTSASS, Pensiero disegnato, prefazione di Hans Hollein, Vienna, 16 gennaio 2005).

Per la pelle del rivestimento esterno ho usato la locandina della mostra “Vorrei sapere perché”  e l’ inserzione pubblicitaria realizzata da Sottsass e Pieraccini per la macchina da scrivere ValentineAll’ interno ho fatto una raccolta delle varie opere di Sottsass tra cui: Memphis , Terrazzo, il ritratto fatto da Maurizio Galimberti, Pianeta Fresco, le librerie Carlton e Casablanca, i piatti smaltati, Max.

My Letraset Book



"Sono quello che sono per caso o per fortuna e quindi cerco di collocarmi nel mondo per quello che sono, non di cambiare il mondo per poter essere quello che sono."
(Ettore Sottsass, intervista rilasciata nel 2001 a Milano, tratta da Maestri del Design, a cura di D. Duva, M. Invitti, E. Milia, M. Pirola, Bruno Mondadori editore, Milano 2005)

Non è facile racchiudere in un piccolo oggetto l’opera di una figura poliedrica e complessa come Ettore Sottsass.
Designer, architetto, fotografo, pittore, viaggiatore. Sottsass non lo si può inquadrare in un’unica definizione.

Ed è per questo che per realizzare il mio handmade book incentrato sul suo lavoro, mi sono immersa in un viaggio attraverso la sua opera, cercando di toccarne gli aspetti principali, gli episodi che più mi hanno colpito.

Per prima cosa ho scelto il motivo principale della copertina del book, ovvero quello della stoffa in cotone Letraset, realizzata per Memphis nel 1983.

Per le guide del pieghevole la mia scelta ricade invece sul celebre pattern Bacterio.
Procedo quindi per fasi, esaminando di volta in volta un particolare tema, da ognuno dei quali è scaturita alla fine l'elaborazione del mio rivestimento.


 1.IL DISEGNO

“Per poter ascoltare i pensieri, a qualcuno è venuta l’idea di inventare le parole. Qualcun altro ha avuto l’idea di disegnare segni, in modo da rappresentare i pensieri, certi pensieri, con la luce, con qualcosa che si vede. Io uso segni. Voglio dire, disegno sempre e soltanto per rappresentare certi pensieri dai quali sono inseguito.”

(Ettore Sottsass, Milco Carboni, Hans Hollein, Sottsass 700 Disegni, Skirà Editore, Milano, 2005, quarta di copertina)

 

Il disegno è il principale strumento di espressione per Ettore Sottsass. Per questo ho scelto di rappresentare la sua opera principalmente attraverso alcuni dei suoi numerosi schizzi.

 2. IL DESIGN E MEMPHIS

“Per me il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l`erotismo, il cibo e persino il design.”
(Ettore Sottsass, in occasione della mostra di Memphis all’Arc’74 di Milano, nel 1981)


Come emblema di ciò che Sottsass ha lasciato al mondo del design scelgo l’opera che preferisco della sua vasta produzione: la libreria Carlton, progettata per Memphis nel 1981 e interamente realizzata in legno e laminato plastico. Sottsass parlando di Carlton la definiva come una “risposta ludica alla necessità di avere forme solide e godibili: un modo per raccordare, non senza ironia, il sacro e il profano, la storia e l’attualità, l’archetipo e le sue manifestazioni”.
3.       LA SCRITTURA

“Intanto, piano piano, mi sono drogato con quel piacere speciale che uno può avere a stampare libri, a depositare un po’ della vita propria o di chiunque altro sulla carta stampata, a far girare tra la gente un po’ della vita, a suscitare vita, suscitare pensieri, emozioni, odio, disprezzo, allegria, conoscenza, forse anche a trovare la propria reale posizione sul pianeta."
Un altro passo fondamentale per comprendere l’opera di Ettore Sottsass sono i suoi scritti, dai quali emergono i molteplici percorsi che hanno segnato la sua vita. Per questa ragione ho voluto inserire nel mio book una pagina tratta da Un po’ di attenzione (Edizioni Pulcinoelefante, Osnago, 2003), che con pochi versi, con poche ma incisive parole chiave, riassume a mio parere, in maniera semplice ed essenziale, la sua personalità, il suo pensiero, il suo mondo.


4. L’ARCHITETTURA

Non ho mai pensato di essere un artista come può esserlo un pittore, perché sono un architetto.”
E’ un'architettura disegnata attorno all’uomo, quella di Sottsass, antropocentrica, tesa a stabilire un contatto organico tra la natura e la costruzione, quasi seguendo un'ideale di saggezza contadina ed interpretando i dettami del luogo.
“Un’architettura per me non è solo qualcosa di esterno. È il disegno di un luogo dove se entri ti metti a piangere.”
    5. I VIAGGI E L’INDIA

“I viaggi sono stati sempre una ricerca di conferme di zone del pensiero.”
(Intervista rilasciata il 18 ottobre 2002 a Milano, tratta da Conversazioni sotto una tettoia, a cura di Davide Vargas, Clean, 2004)


La curiosità è un elemento chiave della personalità di Sottsass. Quella stessa curiosità testimoniata dai suoi lunghi emblematici viaggi, tra cui quello decisivo in India.
“E' talmente vasta questa cultura indiana, questa civiltà, questo modo di essere, questo teatro indiano e uno dice : ci può essere un altro modo, qui non c'è, lì c'è, quindi ci può essere; ci può essere, mettiamo, un altro modo di trattare i fiori, o un altro modo di morire, un altro modo di nascere, non so bene, ma ci possono essere altri modi di vivere.”
(Intervista rilasciata il 18 ottobre 2002 a Milano, tratta da Conversazioni sotto una tettoia, a cura di Davide Vargas, Clean, 2004)
Durante il viaggio in India, Sottsass entra a contatto col concetto del sacro. Da esso nascerà la collezione Bharata del 1988, che egli dedicò proprio agli artigiani indiani e che ho deciso di inserire nel mio book attraverso il tavolino Gopuram.

"Il concetto di sacro è indecifrabile. La sensazione del sacro l'ho avuta particolarmente in India, con certi templi di pietra nera. Ma il sacro non riguarda tanto gli oggetti, quanto la vita umana."
(Ettore Sottsass, estratto da un'intervista a Repubblica il 5 dicembre 2007)

Link di riferimento:


http://www.bitculturali.it/online/?p=1691
http://www.archimagazine.com/asott.htm

MY SOTTSASS HMB

MY SOTTSASS HMB
Bisognerebbe progettare partendo da quello che non si deve fare per poi trovare alla fine quello che si deve fare.
ETTORE SOTTSASS
Ettore Sottsass è stato uno dei più noti protagonisti del Design Italiano. A Sottsass è riconosciuta l’invenzione di un linguaggio originale, rivoluzionario, con cui si è posto di fronte al tema della progettazione, influenzando il gusto del proprio tempo. Una presa di posizione filosofica e poetica informa tutto il suo lavoro di architetto, designer, pittore, ceramista, fotografo, scrittore. La sua capacità di usare il colore come elemento fondante della propria espressione ha dato vita alle sue architetture, ai mobili Memphis e alla celebre, rossa, macchina da scrivere “Valentine”.
Per la terza esercitazione con riferimento alla piattaforma
http://ceciliapolidorideisgnlezioni
2.blogspot.com/(appunti Lezione 6, 3° esercitazione) ed in particolare alla realizzazione di Antonio Gerace allievo del corso di Design, Laboratorio B della prof CECILIA POLIDORI a.a. 2010-2011
http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.com/, ho realizzato il mio Handmade Book utilizzando come rivestimento l’ immagine della rivista terrazzo e il pattern di alcuni laminati plastici realizzati da Sottsass nell’esperienza del gruppo Memphis.


TERRAZZO 1988-1996
la storica rivista Terrazzo da lui ideata e realizzata con Barbara Radice, Christoph Radl, Anna Wagner e Santi Caleca. Terrazzo prendeva in considerazione architettura e design con particolare attenzione alla contemporaneità, allargando lo sguardo al panorama internazionale e osservandolo dal punto di vista delle più svariate discipline, dalla letteratura alla poesia, dalla storia alla scienza, alla filosofia, all'arte, all'antropologia.


SCHEMA DI PROGETTO
FASE DI REALIZZAZIONE



Per il rivestimento esterno ho utilizzato il tema della rivista TERRAZZO. L’interno, con la realizzazione del pieghevole ho cercato di evidenziare il Sottsass architetto da una parte, con tutte le sue realizzazioni, e il Sottsass designer.







LINK TESTO:
http://www.abitare.it/it/highlights/ettore-sottsass/
http://it.wikiquote.org/wiki/Ettore_Sottsass
http://designandstyle.blogosfere.it/2008/10/triennale-design-museum-presenta-la-mostra-terrazzo-19881996.html

LINK IMMAGINI:
http://www.designerblog.it/post/3589/terrazzo-1988-1996%E2%80%A8ettore-sottsass-alla%E2%80%A8triennale-design-museum

venerdì 6 aprile 2012

HMBookTERIO


Fabio Novembre: Disegnare oggetti è un modo per vincere la paura?
Ettore Sottsass: Assolutamente. L'arte è un modo per vincere la paura ... Un modo di tentare di finir dentro nell'ignoto, di fermarlo questo ignoto in qualche maniera e i colori oramai non sono più pigmenti, sono luci. Noi viviamo almeno il sessanta percento della nostra giornata in mezzo a luci colorate ... I casi sono due: o ci spariamo, perché non sopportiamo questa disumanità del paesaggio che ci circonda, oppure ci vien voglia di capire che cosa possiamo farne.                                                                                                                                                                    

 Intervista a Ettore SOTTSASS per la trasmissione Ultrafragola 2, in onda dal 10 marzo 2005 su Cult Network – SKY                                                        

Per svolgere l’esercitazione del corso relativa alla realizzazione di un handmade book, mi sono attenuta al materiale dello studente Antonio Gerace  fornitoci dalla docente del corso Prof.ssa Cecilia Polidori.
                         L’obiettivo principale della realizzazione consiste nell’intrappolare in un libro, LUI: Ettore Sottsass, il designer.

giovedì 5 aprile 2012

MY HANDMADE BOOK ABOUT ETTORE SOTTSASS'S LANDSCAPE

“…i paesaggi sono abitati da continue incertezze: tutto è sempre in movimento,  un po’ come nella vita…”
ETTORE SOTTSASS, Scritto di notte , ediz. Adelphi, Milano, ottobre 2010, 2 °ediz., pag.231

Il primo passo per la realizzazione del mio handmade book è stato la scelta del tema, o meglio, la scelta del come raccontare in un piccolo oggetto un personaggio vasto e importante come Ettore Sottsass. La morfologia dell’oggetto da realizzare mi ha fatto subito pensare ad un’altra possibile funzione che esso avrebbe potuto assumere, pur sempre mantenendo quella di book illustrativo e porta cd: quella di poter essere visualizzato come un piccolo spazio architettonico. Più precisamente, il tentativo che ho fatto nella progettazione e realizzazione del mio oggetto è stato quello di creare uno spazio espositivo in miniatura, una piccola mostra rivolta ai più disparati tipi di visitatori e tale da poter offrire, anche a chi di Ettore Sottsass non ha mai sentito parlare, una panoramica sull’attività che questo grande designer e architetto italiano ha svolto, che lo ha fatto diventare uno dei padri del design italiano e affermare anche a livello internazionale. Per questo motivo il mio book si chiama My Handmade Book of Ettore Sottsass's Landscape, perché nasce come un piccolo panorama sottsassiano; mi piace l’idea che possa esistere un piccolo panorama sottsassiano «fatto a mano». 

“Io non guadagnavo denaro, però facevo progetti disegni e idee di cose, comprese le architetture, che si possono fare a mano. I limiti di vario genere imposti dalla cultura del «fatto a mano» mi hanno accompagnato tutta la vita. Non ho mai sognato di costruire edifici grandiosi e neanche di avere centinaia di impiegati necessari…per progettare e costruire un edificio grandioso...La cultura del fatto a mano, come si sa, è una cultura molto antica.  Non è che gli antichi non abbiano progettato e costruito edifici anche giganteschi, ma anche nel gigantesco non abbandonavano le condizioni del fatto a mano.”
ETTORE SOTTSASS, Scritto di notte , ediz. Adelphi, Milano, ottobre 2010, 2 °ediz., pag. 229

Il nome del mio handmade book, inoltre, fa riferimento a Italy: The New Domestic Landscape, la mostra di design che si tenne al MoMA di New York nel 1972, a cui Ettore Sottsass prese parte insieme ad una decina tra i altri protagonisti del design italiano.
Come “pelle” per il mio oggetto ho scelto 3 diversi patterns per i laminati Print HPL che Sottsass realizzò con il gruppo Memphis: “Serpente”, “Argilla” e “Rete 2”.  Ho preliminarmente svolto un lavoro su ciascuno di essi ed ho cercato di attenermi ai colori originali.
Da sinistra verso destra le immagini rielaborate dei patterns: “Serpente” (1978/79), “Argilla” e “Rete 2” (1972/73).

Il contenuto del pieghevole è una panoramica su Sottsass, ripercorrendo in ordine cronologico le tappe più importanti del suo lavoro. La forma dell’oggetto, caratterizzato dall’alternarsi di pieni e vuoti, mi ha subito suggerito che seguendoli si poteva ricomporre il nome ETTORE nella prima parte e SOTTSASS nella seconda. L’immagine risultante, oltre ad influenzare la disposizione dei contenuti, che si configurano come oggetti appesi alle pareti o appoggiati su mensole in un allestimento per mostra, è diventata il logo del mio book, ed è quindi riproposta sul dorso e nei diversi impaginati come segno riconoscibile del mio oggetto.
“Ormai la cultura figurativa contemporanea non insegue l’eternità, la monumentalità perenne, ma l’attualità, le necessità momentanee più o meno locali, cioè quello che la gente con un po’ di disprezzo chiama la moda, che per me è il massimo”
ETTORE SOTTSASS, Scritto di notte , ediz. Adelphi, Milano, ottobre 2010, 2 °ediz., pag. 229
All’interno del pieghevole ho inserito anche un piccolo taccuino, da utilizzare quando si ritorna nella dimensione reale, ovvero quando l’oggetto in questione ritorna ad essere utilizzato nelle sue funzioni di book e porta cd.
“Passo il tempo a organizzare mostre e libri, più che a lavorare. Mi sembra molto male. Speravo di non essere costretto a passare attraverso questa fase. Se c’è qualche ragione nel mio lavoro per fare mostre, se la gente ha bisogno di monumenti, speravo almeno me lo avrebbero fatto dopo morto.”
ETTORE SOTTSASS, Scritto di notte , ediz. Adelphi, Milano, ottobre 2010, 2 °ediz., pag. 257
Fonti:
Materiale didattico fornito dalla Prof.ssa Cecilia Polidori in: http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.it/2012_01_08_archive.html
altri siti:
http://www.exibart.com/Print/notizia.asp?IDNotizia=36718&IDCategoria=1

E. M. Cestino Mascarene, produz. Danese, 1964

Negli anni ’60 l’incontro di Enzo Mari e Bruno Munari con Bruno Danese da vita a una produzione sperimentale che esprime essenzialmente modelli di ricerca. In quegli anni Mari è sicuramente il più impegnato a definire la più ampia applicazione di “questa rivoluzione culturale” del progetto, in tutte le possibili tipologie. L’azienda cerca e trova nuove soluzioni di genere produttivo per dare maggiore stabilità al proprio mercato, che necessità di un costante allargamento in qualità ma anche in quantità. Tuttavia la ricerca si confronta con la sperimentazione della possibilità d’uso di materiali poveri e di tecniche industriali; Gli oggetti nascono dalla “ricerca morfologica condotta sulla possibilità di intervenire con operazioni, strumenti e tecniche elementari, utilizzando semilavorati industriali, quali tubi, profilati di metallo o materiale plastico.
Dopo le esperienze sulla lavorazione del marmo e del vetro e le ricerche sui tagli e i fori nei profilati di alluminio, Mari dedica un lungo periodo allo studio delle materie plastiche e della loro applicazione; il quale con minimi interventi su geometrie pure e volumi elementari, di macchina ( un taglio netto diagonale o perfettamente circolare), mostra le possibilità di variazione formale, dando vita ad alcuni più importanti oggetti “storici” della produzione Danese. Tra questi il portacenere-cestino Mascarene, un tubo nero, cm 25x90 (estruso in PVC e melammina) dove il materiale impiegato è unificato nella resina, con due fori ,per gettarvi la carta e alla sommità un posacenere , [...] "un buco che attraversa un buco" [...] da Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011.
Mari sperimenta sempre sulle forme, e successivamente genera tutta una serie di progetti, come l’ attaccapanni Kerguelen (1967), l’estruso in PVC è caratterizzato da due fori “frontali”, uno superiore con la funzione di portaoggetti ( con l’inserimento di un piano orizzontale) e uno inferiore come portaombrelli , e un sistema di tagli e bucature nella parte superiore dell’oggetto, per appendere gli indumenti, che trasforma un banale tubo di plastica in un cestino-portaombrelli. L’uso di interventi semplici su forme semplici, in particolare, in questo caso, “tagli” e forature su volumi primari come il cilindro servono anche a creare diverse immagini dell’oggetto, da qualsiasi lato lo si guardi.
Per ognuno di questi oggetti in plastica vale tuttavia la medesima interpretazione: si tratta di autentiche invenzioni tecnologiche oltre che estetiche, derivate dalla possibilità di un nuovo materiale, in equilibrio inscindibile tra funzione, materiale e forma.
Riferimenti bibliografici
AA. VV., Perché un libro su/ Why write a book on Enzo Mari, Federico Motta, Milano 1997, pag. 106, 107, 108. 109, 110, 111, 112
Sefano Casciani, Arte Industriale, gioco oggetto pensiero Danese e la sua produzione, Arcadia edizioni 1988 Milano pag. 153-156
Riferimenti immagini
AA. VV., Perché un libro su/ Why write a book on Enzo Mari, Federico Motta , Milano 1997, pag. 106, 107, 108. 109, 110, 111, 112
Renato Pedio, Enzo Mari designer, ediz. Dedalo libri, Bari 1980.

mercoledì 4 aprile 2012

MY HAND BOOK "ETTORE"

“ Così mi aveva insegnato il mio amico Spazzapan:< Quello che c’è d’ ignoto nella vita uno ce l’ha nascosto dentro chissà dove. Per trovarlo, per farlo apparire, bisogna raccogliere tutta l’energia a disposizione e lasciarla andare improvvisamente in una paurosa esplosione>”

SOTTSASS Ettore, Scritto di notte, Ediz. Adelphi, Milano. Ottobre 2010, pag.145

Queste parole che il Sig. Spazzapan suggerisce a Ettore Sottsass sono quelle che mi hanno
guidato nell’approccio alla nuova esercitazione assegnata dalla Prof.ssa Cecilia Polidori, con riferimento alla piattaforma http://ceciliapolidoridesignlezioni2.blogspot.com/. La suddetta esercitazione riguarda la creazione di un Handmade Book , utilizzandocome pelle variazioni inerenti il lavoro di Ettore Sottsass. Prima di cimentarmi nella progettazione del mio book, ho cercato di conoscere meglio questo grande designer .
“Da parte mia non capivo, non potevo capire quanto fossi un personaggio fuori dalla scena, un personaggio totalmente sbagliato per quella scena...”
SOTTSASS Ettore, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Milano. Ottobre 2010, pag.145
“ Forse ho soltanto nostalgia di quello che è successo e di quello che forse non è successo e che forse ho perduto, ho sempre perduto ”
SOTTSASS Ettore, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Milano. Ottobre 2010, pag.157-158
Ho letto il suo libro (Scritto di Notte ,Ediz. Adelphi, Milano, Ottobre 2010, pp. 300), ho ammirato le immagini delle sue opere più celebri, come le librerie Casablanca e Carlton, la lampada Tahiti, il vaso Shiva, la macchina da scrivere Valentine e la serie per ufficio Syntesis; ho cercato di comprendere la sua personalità e i suoi ideali; il suo smisurato amore per i colori, i sapori, gli odori e le semplici forme geometriche del cerchio e del quadrato.

Ho riflettuto sulla sua visione dell’arte, dell’architettura e del design e così, è venuto fuori il mio progetto.

Un Handmade Book concepito come un diario, con un nome personale e tante immagini che raccontano periodi e fasi diverse di una vita trascorsa a pensare, inventare, cambiare, adeguare, in una sola parola PROGETTARE.

Dopo aver creato su Autocad lo schema da seguire per la realizzazione dello scheletro del mio HMB, l’ho trasferito su Photoshop in modo da poter creare i rivestimenti di ciascuno dei componenti.

Per quanto riguarda il rivestimento il fronte principale esterno il tema che ho seguito è quello della celeberrima immagine di Ettore Sottsass per la mostra al Design Museum di Londra (Maggio 2007); una mostra che è riuscita ad esplorare una carriera di oltre sessant’anni di design.

Design è per Sottsass strumento di critica sociale, di ribellione, di contestazione ai prototipi imposti dalla società del suo tempo: gli anni ’60; nasce da questi sentimenti il radical design, il quale vuole affermare i principi di una nuova concezione di design che tiene conto dell’etica e delle condizioni politiche e sociali allontanandosi così dalle logiche consumistiche della società.

Per ciò che concerne la parte interna del mio HMB e per uno dei fronti del pieghevole il tema che ho seguito è stato quello del grande fenomeno Memphis evento che rivoluzionerà le logiche del design.

Memphis nasce negli anni ’80 dall’idea di Ettore Sottsass insieme a un gruppo di designers e architetti, italiani ed internazionali; si tratta di un movimento culturale che diventerà emblema del “Nuovo Design”: “emozione prima della funzione”. E’ questo uno dei principi cardine del nuovo e stravolgente movimento.

L’altro fronte del pieghevole è invece incentrato sulla produzione di Ettore Sottsass; ho cercato di fare uno “zoom” di una parte della sua lunga carriera, dai primi oggetti pensati per la Olivetti alla più recente produzione di vasi in ceramica e oggetti di design quali lampade, tavoli e librerie.

Ho poi cercato di rappresentare la sua anima da architetto e la sua passione per il disegno attraverso una serie di schizzi e immagini architettoniche .

Solo ora posso iniziare a capire cosa si prova e che sensazioni ha potuto provare Sottsass quando vedeva ciò che prima era solo nella sua mente, una piccola idea, diventare una cosa tangibile…
Ecco dunque cosa è per me Sottsass; ecco il mio modo di conoscerlo, vederlo, esprimerlo….

L’oggetto ha una forma pratica e maneggevole, studiata per contenere cd, penne, matite, fogli per appunti...

Bibliografia immagini:

http://www.fastcompany.com/blog/cliff-kuang/design-innovation/amazing-fonts-inspired-design-masters

http://www.fastcompany.com/blog/cliff-kuang/design-innovation/amazing-fonts-inspired-design-masters

http://www.amazon.co.uk/Mod-Memphis-Design-Colour-1960s-80s/dp/1863170944

http://www.austin360.com/blogs/content/shared-gen/blogs/austin/design/entries//2008/03/

http://www.wright20.com/auctions/view/A84V/F57Q/215/LA/sottsass/

http://rivieramare.blogspot.com/2012/01/fernanda-pivano-ettore-sottsass-jr.html

Bibliografia testi di riferimento:

http://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/597_2011_289_11992.pdf

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/sottsass-il-genio-del-design/1935861

http://www.archimagazine.com/asott.htm

http://www.ilmondodelvetro.it/sottsass.htm

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200801articoli/28870girata.asp

http://www.archimagazine.com/d90sottsass.htm