
Durante la lezione del 15 Dicembre la Professoressa C. Polidori mi chiese il motivo per il quale scelsi di continuare a parlare dell’Olivetti. Sarà stata l’emozione e l’imbarazzo, ma arrivata a casa pensai subito di non aver risposto come avrei voluto a quella domanda. Alla mail dove la Professoressa mi proponeva di proseguire sul tema Olivetti e che ciò sarebbe potuto essere divertente mi chiedeva se continuare a parlare dell’Olivetti perché ci sarebbe stato da divertirsi o continuare a fare altro,appena lessi la parola divertirsi, scelsi la prima chance. Ma il motivo per il quale fin dal principio scelsi di parlare dell’Olivetti è semplicemente il ricordo che avevo da bambina di quando dalla stanza accanto sentivo mio padre battere a macchina ed ho il ricordo nitido di quell’incisione: Olivetti Lettera 35. Posso dire di avere iniziato a conoscere meglio ed apprezzare Ettore Sottsass parlando dell’Olivetti, ma è stato attraverso il suo libro, Scritto di Notte, dove si può capire a pieno la sua personalità.
Step One: Il tema principale del mio handmadebook è la rivista
, da lui ideata e realizzata insieme a Barbara Radice, Christoph Radl, Anna Wagner e Santi Caleca. Terrazzo si occupa di design e architettura fino al 1996, anno del tredicesimo e ultimo numero . Successivamente ho scelto 7 “temi” da inserire nel mio handmadebook.
“Con il vetro avevo una certa dimestichezza, come con il legno, con i sassi, la stoffa, gli spaghi, i fiammiferi.”
Ettore Sottsass, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 35
“La lampadina del prednisone si è immediatamente accesa. Ho pensato che potevo domandare al signor Van Volkenburg di stamparmi una specie di giornaletto a colori e con figure, formato standard americano, da mandare a tutti i miei amici in risposta alle loro lettere, con notizie del mio stato di salute, con il nome delle medicine, con il nome di chi mi veniva a trovare e tutto. Un notiziario che si doveva chiamare <<East 120 Chronicle>> - <<East 128>> come il numero della camera.”
Ettore Sottsass, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 236
"Un designer dovrebbe sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un rito esistenziale."
Ettore Sottsass, Nel mondo degli oggetti, conversazione
del 10 Marzo 2004, "Domus", n.869, Aprile 2004.
"Sentivo una grande necessità di visitare luoghi deserti, montagne, di ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile... mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione."
Ettore Sottsass, Ettore Sottsass. Metafore, ediz. Skira, Novembre 2002, pag.1
Ho letto che a Milano un ristorante ha preso come suo motto una frase di Oscar Wilde e la cito: << Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo>>. Potrebbe anche essere il mio motto.
Ettore Sottsass, Foto dal finestrino, ediz Adelphi, Milano, 2009, pag. 39
Dal libro Foto dal finestrino, una delle foto sulla quale mi sono soffermata è stata questa. Altro tema fondamentale, che ricorre spesso e volentieri nei discorsi di Sottsass è il cibo. Mi piace come associa i colori al cibo, rosso fragola, giallo limone e mi piace quando dice che il cibo si assapora meglio quando lo si mangia con le mani e non con le posate!
“Quei mobili avevano la caratteristica di essere decorati con laminato plastico, e di avere tutti quanti colori più o meno vivaci”
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 290
Step two:
Step three:
Step Four: Risultato finale