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ETTORE SOTTSASS, portrait by Graziano Origa,
20x28, pen&ink + ecoline, framed for Nòva100, 2009.
Vasco Bicego Collection. |
Che
significato ha il viaggio?
Il viaggio è parte del progetto esistenziale.
Il viaggio è la curiosità stessa e anche l'accettazione che al di là del muro
del tuo giardino ci siano altri giardini, ci siano altre cose, insomma una
forma di antinazionalismo, di antiprovincialismo.
Intervista rilasciata nel 2001 a
Milano, tratta da "Maestri del Design", a cura di D. Duva,
M. Invitti, E. Milia,
M. Pirola,
Bruno Mondadori editore, Milano, 2005
Intraprendiamo
un viaggio per il mio Handmade book attraverso i pensieri di
Ettore Sottsass…
DESIGN
Cosa mi importa del bel design di un
frigorifero, del frigorifero mi importa il freddo che fa. La commedia che fanno
in questi tempi sul design a me sembra molto acida, perché giustificano altre
cose con questa idea che il design appartiene all’estetica e storie di questo
genere. Ci sono stati momenti, rari, nei
quali il design zitto zitto sentiva questa responsabilità verso il pubblico, verso la società. Roberto
Olivetti sentiva questa responsabilità. Sentiva che l’industria aveva questa
responsabilità morale e lavorava con ingegneri, urbanisti, architetti e
designer, perché pensava che l’industria potesse fare qualcosa di più che
produrre. Pensava che fosse importante avere immaginazione.
SCRITTURA
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Schema tasche esterne ed interne |
Naturalmente si pensa che la scrittura abbia a che fare
con la parola, ma per me la scrittura è soprattutto una immagine. Le lettere
sono figure. Io cerco di scrivere in modo che la scrittura sia come un pezzo
d’arte, che l’immagine della scrittura comunichi già un modo di pensare. Poi sono interessato a scrivere, a raccontare le cose che mi sono
successe. Mi piace raccontarle con una scrittura quasi da strada. Detesto la
scrittura letteraria ricercata. Per esempio non uso mai il passato remoto, perchè ti fa entrare in una zona letteraria distante,
di nuovo istituzionale, posata…non so come dire.
PRECISIONE
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Schema pieghevole |
Bisogna stare attenti con questa
parola “precisione”, sembra positiva ma può essere negativa nel senso che la precisione
deve essere il risultato di un
pensiero misterioso. Io discuto per sere
intere su questa terrazza con mio cognato Guido. Lui è un ingegnere. Ha una mente da uomo preciso. Qualsiasi cosa succeda ti vuole dare una spiegazione.
“Perché oggi non si vede il vulcano? Perché la nebbia e l’aria calda dal basso… e la condensa”. A me basta il fatto che oggi non si vede il vulcano. Oppure: ieri sera si chiedeva come mai il motore a
scoppio non fosse stato inventato prima..tutto era lì pronto e nessuno ci pensava.“ Ma cosa te ne frega?” dicevo. Le cose succedono sia per
necessità sia per caso. Non serve essere troppo precisi.
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Fasi di realizzazione |
OMBRA
La parola ombra mi piace molto perché ombra vuole dire in certo senso mistero,
incertezza. Certo l’ombra non è l’oscurità. Ma nell’ombra succedono cose
misteriose ed è l’ombra che ci dà la dimensione dello spazio. Mi sono accorto
che quando faccio un disegno anche piccolo, supponi di una sedia, una
stupidaggine qualunque, io metto sempre l’ombra. Se
non disegno l’ombra non c’è la terza dimensione. Non per fare paragoni ma anche Picasso le metteva. Poi ci sono superfici,
monumenti, architetture, che sono fatti di ombre, tu puoi vederli guardando le
ombre.
LUCE
Non è il contrario dell’ ombra… credo, ed è importante che non ce ne sia troppa. E’ ancora una volta il problema di
permettere ambiguità, di non dare una definizione. Non ho mai pensato alla luce da
sola.
COLORE
Per me il colore è come la parola. I colori sono parole. Si raccontano
storie con i colori e i colori raccontano storie. Per anno “le signore” si sono
vestite di nero. Si vestivano di nero perché è molto difficile e complesso
scegliere i colori , del resto l’industria non produceva colori. Così la grande
eleganza nel vestire è stata consegnata al nero. Mentre per esempio in
fotografia io uso poco il colore perché il colore sulla carta fotografica è un
colore “meccanico”. Questo conta anche per il colore che esce dai computer.
Tratto
dall’ intervista di Franco Raggi “Vorrei
sapere perchè.
Pensieri di Ettore Sottsass raccolti su una terrazza a Filicudi, 29 agosto 2007″ (catalogo Electa)
Per Sottsass i passaggi tra le espressioni artistiche sono fluidi, non
esistono linee di demarcazione tra scultura, pittura, architettura,
design.
Sottsass ha da tempo superato questi confini ... Il suo potenziale creativo
architettonico non è stato né viene percepito a sufficienza.
Sottsass è un mago.
Senza Sottsass la nostra vita sarebbe incolore.
Ettore Sottsass. Pensiero disegnato, prefazione di Hans Hollein, Vienna, 16 gennaio 2005
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