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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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mercoledì 23 novembre 2011

E.M. Kartell

Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
                                                                                                                         Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag  56
Gettacarta e portacenere Mascarene design E.Mari
è un'azienda italiana fondata nel 1949 a Noviglio, in provincia di Milano, che produce mobili e oggetti di disegno industriale ricercato in plastica.
L'azienda fu fondata da Giulio Castelli, un ingegnere chimico che cominciò la propria attività producendo accessori per le auto e casalinghi in plastica. 
I suoi studi sulle materie plastiche lo portano a un’intuizione che si rivelerà determinante per il destino dell’azienda e della storia del design italiano e mondiale: utilizzare la plastica nell’arredo casalingo e sostituire i materiali tradizionali come il vetro e il legno con le materie plastiche.

Gettacarta e portacenere Kartell
Nel panorama di quegli anni la plastica è vista ancora come un surrogato a buon mercato, ma di bassa qualità, di materiali più nobili. La sfida coraggiosa, trasformare la materia e soprattutto la sua percezione da parte degli utenti in un elemento alternativo e di pregio estetico, viene vinta grazie alla tecnologia e all’investimento sul progetto di design.

La particolarità di Kartell è proprio l'utilizzo della plastica in arredamento in un modo del tutto originale e con l'uso di tecnologie di lavorazione tradizionalmente usate in altri settori industriali. I prodotti Kartell sono totalmente realizzati in Italia, anche se il maggiore mercato di vendita è costituito dagli Stati Uniti.
Portasci design Giulio Castelli
Secchio tondo con coperchio design Gino Colombini
Giulio Castelli disegna come primo prodotto il portasci K101. Ben presto vi affianca una divisione casalinghi e inizia la produzione industrializzata di articoli in polietilene seguendo l'intuizione di portare le materie plastiche nell'ambiente domestico con utensili nuovi: al secchio tondo con coperchio di Gino Colombini (1952) premiato con il Compasso d'oro nel 1955, seguono oggetti che sostituiscono in breve i materiali tradizionali. Il precoce impegno nel campo porta a prodotti nuovi, dalle forme insolite determinate dalle 
qualità dei polimeri. 
Gli anni Sessanta del Novecento segnano l'affermazione internazionale dell'azienda
Sedia 4867 di J. Colombo
Al polietilene si affiancano il poliestere, il polipropilene, l'ABS e al processo di stampaggio quello a iniezione. Nascono la seggiolina per bambini 4999 di Zanuso e Sapper, la prima sedia interamente in plastica (Compasso d'oro 1964), il portacenere/gettacarte 4610 di Gino Colombini, o gli elementi componibili quadri 4970 di Anna Ferrieri Castelli. La sedia 4867 di J. Colombo è del 1968: dapprima in ABS, poi in nylon e infine in polipropilene. Con la sedia 4584 di G. Aulenti (1974) seguita da tavolino e poltroncina, prende avvio la tecnologia dello stampaggio in poliuretano strutturale.
Modello di arredo per interni presentato al Salone del Mobile a Colonia
Sedia per bambini design Zanuso e Sapper
Sedia 4870 di Anna Castelli Ferrieri
Sedia 4870 Anna Castelli Ferrieri






Negli anni ottanta, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, i mobili Kartell conciliano la logica industriale e l’approccio “high technology” con le suggestioni del post modernismo; nascono prodotti di come il tavolo 4300, il primo tavolo di dimensioni consistenti interamente stampato ad iniezione, e la sedia 4870 impilabile all’infinito.
Tavolo-carrello di Citterio
Gli anni Novanta sono contrassegnati dalla ricerca di nuove interpretazioni dell'oggetto in materiale plastico. L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali.

Libreria Bookworm di Ron Arad
Cassettiera Mobil 2000
L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali. Si realizzano prodotti che mirano a sovvertire le consuetudini nell'uso degli oggetti: i tavoli e le cassettiere di Citterio e Loew giocano sulle trasparenze (Compasso d'oro 1995 alla cassettiera Mobil 2000), la libreria Bookworm di Ron Arad si srotola sulla parete.
Divano Bubble Club di P.Starck
Nel 2000 viene inaugurato il museo aziendale a Noviglio, grazie a un'apposita Fondazione. Un'operazione premiata con il Premio Guggenheim conferito come miglior museo d'impresa. Nella storia dei riconoscimenti conferiti all'azienda, il 2001 è ricordato come l'anno dell'attribuzione del nono Compasso d'Oro al divano Bubble Club disegnato da Philippe Starck.



A partire dal 2000 è protagonista la trasparenza: dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti.

        
Sedia La Marie di P.Starck