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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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mercoledì 23 novembre 2011

M

allora: "facia Lei" dovevo metterlo tra virgolette, devo invece perderci tempo? ok.
le pagine in questione sono da un testo di Munari, indicare quali  pagine, la 61, ad esempio e perché non un'altra? altra pagina, che è la 62, almeno stando alla  mia edizione, Lei nei riferimenti bibliografici non si scomoda a specificarlo, eppure è un testo  che, come è ben indicato dall'Editore: dall''81 almeno 11 edizioni.
certo ha poca importanza x Lei, ma io lo pretendo.
Inoltre le pagine non solo non sono circostanziate e motivate tra le tante del testo, ma hanno appunti, credo, spero, suoi. quindi ancora una volta, spiegarne il senso non sarebbe male.
ecco spiegato il "facia Lei": erano l'unico elemento sul quale si potesse fare un post, il resto, il libro illeggibile è solo una degli aspetti progettuali di B M le chiavi da trattare erano 
5. Bruno Munari
6. Bruno Munari, artista e designer, ediz. Laterza, Bari....
7. Bruno Munari, libri per bambini, dal 1938
non ha risposto a nessuna delle tre.
cp

martedì 22 novembre 2011


 “...Munari [...] era curioso di tutto, come me: si occupava di libri per bambini [...], di grafica, di
allestimenti di vetrine e di mostre, di oggetti di sedign e arte. [...]
Scoprii con sorpresa che non aveva uno studio e nemmeno un tavolo: lavorava a casa seduto su un divanetto,disegnando su un taccuino...”
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 42
Una delle grandi aspirazioni di Munari era proprio quella di farsi comprendere e di riflettere su ciò che andava creando. Quando progettava un abitacolo, una poltrona o il suo famoso letto, quando faceva creazioni di arte cinetica o opere di pittura futurista, accompagnava ogni cosa con un libro, che costituiva il modo per comunicare il suo pensiero, una sorta di taccuino per annotare i suoi appunti mentali anche a prescindere dalle parole, i suoi Libri illeggibili, ad esempio, sono più imperniati sulla percezione dell´oggetto-libro che sulla lettura.
Alla base di tutto il lavoro di Munari c'è l'individuazione di un Problema:
“Un problema non si risolve da solo ma contiene però tutti gli elementi per la sua soluzione, occorle conoscerli e utilizzarli nel progetto di soluzione”
Bruno MUNARI, Da cosa nasce cosa ediz. Laterza, Bari 1981
Il senso del suo lavoro sta proprio nella continua mutazione, nell´assumere mille facce diverse. La cosa incredibile, però, è che anche in questa costante mutevolezza la grafica di Munari è sempre riconoscibile e insieme straordinariamente sempre diversa.
Partendo dalla definizione di "libro" del vocabolario - "un insieme di fogli delle stesse dimensioni, stampati o manoscritti, cuciti insieme secondo un certo ordine e racchiusi da una copertina, per lo più rigida" (Dizionario Garzanti della lingua italiana, Aldo Garzanti Editore, 1979) - e sfogliando uno dei libri "illeggibili" di Bruno Munari, risulta subito evidente che questo geniale a
rtista e designer li ha ideati utilizzando quello che lui stesso chiama l´uso dei contrari.
Il libro "illeggibile" che è stato pubblicato nel 1955, è di formato quadrato con i lati che misurano 23,5x23,5 centimetri. Una copertina di colore grigio chiudeva il libro composto da fogli rossi e bianchi edito in 2000 esemplari.
Scopo della sperimentazione è stato quello di vedere se era possibile usare il materiale col quale si fa un libro (escluso il testo) come linguaggio visivo. “Il problema quindi è: si può comunicare visivamente e tattilmente, solo con i mezzi editoriali di produzione di un libro? Ovvero: il libro come oggetto, indipendenemente dalle parole stampate,può comunicare qualcosa? E che cosa?”
I libri illeggibili sono stati creati da Munari nel 1949 e da allora sono comparsi in varie mostre in tutto il mondo. Nel catalogo delle Edizioni Corraini, che hanno realizzato e pubblicato molte idee di Munari, figurano naturalmente anche i libri "illeggibili". "La più elementare manifestazione della fantasia - scriveva Munari - nasce, forse, dal capovolgimento di una situazione, dall´uso dei contrari, degli opposti, dei complementari: lui dice verde? io dico rosso. Una antica stampa popolare, molto nota, intit
olata Il mondo alla rovescia mostra un cavallo che cavalca un
uomo, un paesaggio sopra alle nuvole, alcune pecore che fanno da guardiani a un gregge di uomini, e altre amenità. I bambini ridono se noi gli diciamo che lo zucchero è amaro e si divertono molto se gli raccontiamo una storia di una tartaruga che corre come un lampo" (da Fantasia , Laterza, 1977).
« C’è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. »
(Bruno Munari, Fantasia, 1977)
I bambini sono un´altra delle costanti del suo lavoro, sin dall´inizio. Il suo primo libro, quello del ´29, è proprio un libro per bambini. Si tratta di un imprinting che non ha mai perso e che ha condizionato gran parte del suo lavoro, soprattutto perché in Munari era presente l´esigenza di farsi capire prima di tutto dai più piccoli. Li considerava gli interlocutori più severi e pensava che se un libro non lo capiscono loro è colpa di chi lo ha fatto: ancora una volta possiamo notare come il bisogno costante di Munari fosse quello di farsi comprendere.
La sua ricerca sul concetto di LIBRO come oggetto ( e non come contenitore di messaggi) associato al mondo dell’infazia, sfocia nell’invenzione dei PRELIBRI.
Sono piccoli libretti (piccoli da stare comodamente nelle mani di un bambino)costruiti con materiali diversi, con rilegature diverse, con colori diversi e su ogni libretto ci sarà un unico titolo uguale per tutti: LIBRO.
I messaggi contenuti non sono delle storie letterarie compiute come le favole, perchè questo condiziona molto il bambino, in modo ripetitivo e non creativo. Sono soltanto stimoli visivi , tattili, sonri, termici, materici.
link di riferimento:
http://www.iccalcinate.it/giornale.php?oper=documento&id=754 http://comicsando.wordpress.com/comics-books/bruno-munari/
link di riferimento immagini:
Bibliografia
Bruno MUNARI, Da cosa nasce cosa ediz. Laterza, Bari 1981