Un’esercizio interessante e impegnativo. E’ stato necessario in una prima fase riordinare le idee, riflettere su Ettore Sottsass, su ciòche abbiamo imparato osservando la sua produzione, leggendo la sua vita, riflettendo su quello che è il suo stile, la sua concezione della vita, di design, di arte.
Una seconda fase è stata invece di natura pratica: comprendere la struttura dell’handmade book, ridisegnarla, misurarla, farla nostra. Talvolta è risultato necessario fare più tentativi di costruzione, comprendendo ipunti di criticità (piegature, incollaggio, assemblamento).
Risolti i problemi, realizzato il supporto, delineatasi nella mia mente un’immagine nitida di Ettore Sottsass, è stato il momento di coniugare “espressione” e “strumento espressivo”.
Ettore Sottsass è una figura poliedrica: designer, architetto, urbanista, pittore, viaggiatore, fotografo. Una persona difficile da comprendere a pieno: una sensibilità ed una profondità tali da scavare l’animo di quest’uomo, pieno di dubbi e nostalgie, che hanno tuttavia reso feconda la sua ricerca artistica, etica ed esistanziale.
Architettura, design, pittura, fotografia, si esprimo in Sottsass con uno stesso linguaggio, che fa perno sulla semplicità e il colore. Un colore che induce automaticamente a delle associazioni con la natura, con gli odori, con i sapori autentici.
Sono questi i rimandi sottesi dall’opera di Sottsass che mi hanno colpita.
Le tasche del mio Handmadebook ci mostrano il Sottsass pittore, che concepisce lo spazio dell’architettura costruita attorno alla figura umana.
Nella copertina sia interna che esterna ho voluto comporre una serie disegni di prospetti architettonici. Mi ha affascinato la pittoricità e la policromia di questo metodo di rappresentazione: disegni dell’architettura che prendono vita attraverso un uso esperto del colore.
Le “cerniere” esterne ripropongono dei “patterns” di Memphis, l’esperienza straordinaria del gruppo che Sottsass fonda con Hans Hollein, Arata Isozaky, Andrea Branzi, Michele de Lucchi ed altri architetti di caratura internazionale, con che cambiano il volto del design contemporaneo. Memphis dona agli oggetti uno spessore simbolico, emotivo e rituale. Lo studio dei patterns è altrettanto interessante: l’ispirazione di stati d’animo diversi attraverso libere associazioni e ripetizioni di forme e colori.
All’interno i colori prendono vita: ho scelto tonalità calde, vitali. Ho notato come tutto il repertorio cromatico di Sottass sia vitale, luminoso. I totem, che compaiono agli estremi sono composizione di più elementi in terracotta modellata ,decorata con smalti policromi, su una base di legno laminato.
Il pieghevole interno racchiude una grande variete di opere, spaziando dall’esperienza con la Olivetti a quella del peridodo del gruppo Memphis, passando attraverso le straordinarie sperimentazioni nell’ambito del deisgn e dell’architettura.
"Sottsas è un mago. Senza Sottsass la nostra vita sarebbe incolore".
Hans Hollein
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