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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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sabato 17 marzo 2012

KARTELL ARREDO E DESIGN


“Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabbiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvocati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. Noi abbiamo solo un ritaglio del <<Corriere della Sera>> del 1961, che riproduceva un francobollo d’immagine del vaso Camicia. Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scopro che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag  56
La Kartell è considerata la “griffe del design”.
L'azienda fu fondata in provincia di Milano dall’ingegnere chimico Giulio Castelli, che iniziò a lavorare sin da subito con materiale plastico, sperimentando nella produzione di casalinghi e accessori per automobili. Ad oggi l’azienda  rappresenta senza dubbio una delle voci più autorevoli e all’avanguardia in materia di disegno industriale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il marchio Kartell è un autentico motivo d’orgoglio per il made in Italy, tanto dal punto di vista tecnologico e produttivo, quanto da quello creativo e artistico: infatti, nonostante oggi Kartell sia leader di mercato soprattutto negli Stati Uniti, la produzione Kartell è 100% made in Italy.

­­­­Nel 1999 Kartell ha fondato anche un museo, in cui sono raccolte ed esposte più di 1000 creazioni, inoltre varie creazioni Kartell sono state insignite con prestigiose onorificenze internazionali, come il Compasso d'Oro dell'ADI (Associazione per il Disegno industriale), considerato una sorta di Oscar del design.
I pezzi Kartell non hanno età: lo dimostrano oggetti come la serie di contenitori di culto Componibili di Anna Castelli Ferrieri (presidente ADI dal 1969 al 1971), in produzione da quasi quarant’anni e insigniti di innumerevoli riconoscimenti per l’innovazione del progetto, basato su un design e su un’idea apparentemente semplicissimi: assemblare in verticale tramite incastro degli elementi seriali che vanno a costituire dei mobili contenitori pratici e versatili, adattabili a varie necessità, spazi e gusti. Gli elementi componibili sono infatti adatti ad ogni ambiente: possono “vivere” in bagno come in camera da letto, in cucina come in soggiorno. Proposti in forma rotonda e quadrata, i Componibili Kartell possono essere dotati di rotelle. Sono di facile utilizzo e, naturalmente, di plastica.
La seduta Audrey di Piero Lissoni, con struttura in alluminio pressofuso, seduta e schienale in materiale plastico disponibile in vari colori ,invece, appartiene a un gruppo eclettico e multifunzione, adatto a qualsiasi uso e ambiente: ufficio, casa o studio, indoor e outdoor. Questa sedia versatile e contemporanea che, per le sue linee semplici, a causa di uno speciale processo di pressofusione, è composto da due soli pezzi e realizzato senza viti o saldatura  diventa multifunzionale e adattabile a tutti gli usi.

Louis Ghost è una sedia nata per stupire, disegnata da Philippe Starck .  Più nello specifico, Louis Ghost è  una poltroncina confortevole, realizzata  in un unico stampo in policarbonato trasparente e colorato in stile Luigi XV. E’ affascinante, barocca, stupefacente, ma anche funzionale, stabile, resistente ad urti e agenti atmosferici e impilabile fino a sei pezzi. Si può scegliere  in sei colori trasparenti, due coprenti lucidi e con stampa.  Si adatta in ogni contesto abitativo, ricreativo o serioso, spiccando per la sua personalità, ironia ed eleganza.




Icona del design è  la lampada a sospensione FL/Y, ideata e realizzata da Ferruccio Laviani. Giovane e colorata, si presta a installazioni creative, e porta allegria in tutti gli ambienti, è realizzata in undici varianti di colore, trasparenti o solidi. Mentre la celebre Take disegnata da Ferruccio Laviani , è una lampada emozionante, ironica e che provoca. L'abat jour da comodino, viene rivisitato, modernizzandosi; Take è un' elegante e raffinata lampada grazie alla plisettatura del suo diffusore e all'alta qualità di materiali con i quali viene realizzata; è composta da due lastre rettangolari simmetriche, ognuna delle quali è caratterizzata da un bordo bidimensionale che, verso il centro, assume la forma e il volume di metà lampada. Le due parti, unite formano la struttura, ma allo stesso tempo creano anche un suggestivo ed emozionale effetto ottico; infatti guardata di lato, Take appare una classica lampada da comodino, mentre guardata di fronte è strana: si vede la forma rettangolare della lastra. L'effetto plissè del paralume, quando sia accende la lampadina, ci regala un meraviglioso e magico gioco di riflessi.
Bookworm è una libreria, flessibile, elegante, sinuosa nel design e firmata dal celebre designer israeliano:  Ron Arad, il cui nome è sinonimo di  sperimentazione coi materiali e di rielaborazione concettuale di forme e strutture per l’arredamento. La  particolarità di questa libreria è la possibilità di darle svariate forme a seconda delle personali esigenze e della propria fantasia. Tutto ciò non va ad incidere sulla sua resistenza, stabilità e funzionalità. La flessibilità è data d una particolare tecnologia di lavorazione, che, tramite estrusione, garantisce la resistenza al carico, il quale supporta ancora meglio il peso, quando la libreria è fissata con forme curvilinee.
Kartell ha ottenuto i massimi riconoscimenti internazionali nel campo, fra cui 11 Compassi d’Oro, e alcuni suoi pezzi cult sono esposti al MOMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi.  













Link riferimento testo:
Link riferimento immagini:                                                                                                       
http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1322.jpg                                          
http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1318.jpg                                                                                                         
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSaSf9mEJMi_K7Y2XHwv4zHkx-S3jjflTjblIijM2n6_0Hu5_wp5suxbLx-oksuSVkZBwi-Q2HQOeE9r4f7SbG4jZ4xKUCSl2puPz19pmrx5uHGpAbdlDwIsM2bTK717NjfN8TGQGu4ck/s1600/Kartell_1.jpg
http://lib.store.yahoo.net/lib/ylighting/more-krt-componibili-stand-01.jpg                                                                               
http://www.designinluce.com/Foto/10358_Kartell%20Bookworm%206.jpg                                                  
http://www.mohd.it/public/gallery/b2.jpg                                                                                            

domenica 11 marzo 2012

Bruno Munari e il design

Bruno Munari e il design
 Il sogno dell'artista è comunque quello di arrivare al Museo, mentre il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali. ”  Bruno Munari, Artista e designer, 1971
È stato uno dei massimi protagonisti dell‘arte, del design e della grafica del XX secolo, dando contributi fondamentali in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica) con una ricerca poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco.
Bruno Munari è figura leonardesca tra le più importanti del novecento italiano. Assieme allo spaziale Lucio Fontana, Bruno Munari domina la scena milanese degli anni cinquanta-sessanta; sono gli anni del boom economico in cui nasce la figura dell’artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e che contribuisce attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra.
Un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. - Noi non facciamo lampade, signore. - Vedrete che le farete. E così fu.” Bruno Munari, a proposito della lampada Falkland.
il portapenne Maiorca e il posacenere Cubo (1958), la celebre lampada Falkland (1964), l'Abitacolo (1971) e la lampada Dattilo (1978)
Come libero professionista, Munari ha disegnato dal 1935 al 1992 diverse decine di oggetti d'arredamento (tavoli, poltrone, librerie, lampade, posacenere, carrelli, mobili combinabili, ecc.), la maggior parte dei quali per Bruno Danese. E proprio nel campo del disegno industriale Munari ha creato i suoi oggetti di più grande successo, come il giocattolo scimmia Zizi (1953), le molte sculture da viaggio  pieghevoli, per ricreare un ambiente estetico familiare nelle anonime camere d'albergo (1958)
Oltre alla progettazione di oggetti d'arredamento, Munari realizzò anche allestimenti di vetrine (La Rinascente, 1953), abbinamenti di colori per le vernici delle automobili (Montecatini, 1954), elementi espositivi (Danese, 1960, Robots, 1980) e per le Edizioni d'Arte Danese l'orologio prodotto nel 1963: Multiplo Ora Xin plastica colorata, alluminio, motore d’orologio, diametro 20 cm,   e persino dei tessuti (Assia, 1982).  A 90 anni, firmò la sua ultima opera, l'orologio Tempo libero Swatch, del 1997.




da:
DOMUS n. 359 ottobre 1959