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capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

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martedì 22 novembre 2011

Achille e Pier Giacomo Castiglioni

Il giorno del vernissage, percorro la balconata, scavalco altri orrori,e scopro una saletta realizzata dai fratelli Achillee Pier Giacomo Castiglioni, che non conoscevo , dove gli oggetti suggeriscono un luogo di vita fresco , del tutto diverso dal resto.Ma allora,forse,si può fare qualcosa di decente,con questo design.
ENZO MARI,25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, Marzo 2011,1° ediz.,capVI pag 52


"COLORI E FORME NELLA CASA D’OGGI"
Villa Olmo, Como
1957 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni
In questo ambiente per soggiorno sono presenti elementi di arredo scelti dalla produzione di serie, alcuni dei quali realizzati in seguito, altri prodotti sui modelli che si possono considerare classici (sedie e poltrone pieghevoli, cestini in vimini). Figurano, inoltre, elementi realizzati con criteri d’indagine e adottati a scopo sperimentale: sgabello per telefono, sedile metallico molleggiato, poltrona in gomma piuma, paravento in carta, televisore a saliscendi, lampada a bulbo fluorescente. Le pareti sono interessate da una decorazione eseguita con stampi traforati di Giuseppe Ajmone. Questa proposta di ambiente raggruppa, in un solo progetto, tutti i comportamenti progettuali che caratterizzano lavori di A. e P.G. Castiglioni: l’attenzione scenografica al volume dell’ambiente e ai piani delle pareti progettate tenendo in considerazione il movimento del visitatore. La ricerca di oggetti esistenti come allenamento e autoeducazione alla progettazione: l’indicazione che, se gli oggetti sono validi, possono coesistere senza la necessità di uno stile che li accomuni; la decorazione come elemento di sottolineatura espressiva, conglomerata nel progetto e non forzatamente sovrapposta, la curiosità verso gli oggetti che esprimono 
particolarità costruttive e progettuali e l’affetto per questi oggetti. 

Figlio dello scultore Giannino, Achille Castiglioni si è laureato al Politecnico di Milano nel 1944; dopo la laurea lavorò nello studio dei fratelli maggiori Livio (1911 - 1979) e Pier Giacomo (1913 - 1968) in piazza Castello a Torino, dedicandosi a progetti di urbanistica, architettura, mostre, esposizioni, e product design.Quattordici delle sue principali opere sono presenti al MOMA di New York. Il MOMA ha realizzato con le sue opere la più grande retrospettiva mai dedicata ad un designer italiano.
Achille Castiglioni in coppia con il fratello Pier Giacomo ha progettato oggetti di produzione seriale per aziende come: Kartell, Zanotta, Flos, Bernini, bbbEmmebonacina, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi.
MEZZADRO Sedile
1957 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni
(1957), 1970 Produzione: Isa (prototipo 1957), Zanotta

Mezzadro sedile,1970
Mezzadro sedile,1970

                                                           Ilprogetto Mezzadro esprime forse in modo 
più evidente la volontà di usare una parte di un oggetto esistente, confermandone la forma ma spostando il luogo e il modo d’uso: adoperare il sedile di un trattore, progettato nei primi anni del novecento, come sgabello da usare nelle nostre case (riferimento villa Olmo).E’ composta di quattro elementi: sedile, perno di fissaggio, balestra e traversa. Anche nel particolare sistema del fissaggio troviamo un oggetto familiare, usato per il bloccaggio delle ruote della bicicletta, un galletto grande che consente di serrare bene il tutto senza l’uso di cacciaviti o chiavi. La seduta è in lamiera stampata e verniciata; la balestra (in acciaio inox), sostegno del sedile, anch’essa presente sul trattore ma girata nell’altro senso per assorbire i sobbalzi del mezzo agricolo sul terreno, qui serve per rendere più elastica la seduta. La traversa di legno (faggio massiccio), che ricorda vagamente un giogo, fornisce gli altri due punti d’appoggio necessari per la stabilità del sedile.


SELLA Sedile
1957 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni
(1957), 1983 Produzione: Zanotta
Sella sedile,1957
Sella sedile,1957



“Sgabello per telefono” realizzato con elementi industriali, si traduce in una seduta “sempre in piedi”.E’ composto di un basamento dell’equilibrio dinamico a mezza sfera in fusione di ghisa (diametro 33 cm), il sedile è composto di una sella da bicicletta in cuoio, regolabile in altezza, portata da un tubolare verticale in acciaio verniciato rosa.L’altezza totale del sedile è di 71 cm ed è estensibile.L’idea progettuale di questo oggetto non può essere colta se non si ricorda che negli anni cinquanta la maggior parte dei telefoni anche nelle abitazioni erano collocati su di una parete e le persone per utilizzarli dovevano restare in piedi accanto all’apparecchio.Il prototipo è stato presentato nella mostra “Colori e forme nella casa d’oggi” tenutasi a Villa Olmo, Como nel 1957.

 Lampada da terra 1962 Progetto: Achille e Pier Giacomo Castiglioni 1962 Produzione: Flos
Lampada da terra,1962

Lampada da terra a luce diretta, assolve la necessità di illuminazione diretta su un tavolo senza avere il vincolo del punto luce fisso al soffitto. La base della lampada è costituita da un parallelepipedo di marmo bianco di circa 65 kg, gli angoli sono smussati, munito di un foro praticato nel baricentro, utile sia al fissaggio dello stelo verticale che sostiene l’arco vero e proprio, sia allo spostamento agevole della lampada (inserendovi per esempio un semplice manico di scopa).Lo stelo arcuato è costituito da tre settori in profilato di acciaio inossidabile con sezione a U capaci di consentire, scorrendo l’uno dentro l’altro, l’avanzamento telescopico e il passaggio nascosto dei fili. Ciò conferisce all’arco piu’ ampiezze, con il posizionamento del riflettore a tre diverse altezze.La cupola è formata da due pezzi: uno fisso a forma di calotta forata per facilitare il raffreddamento del portalampada (lampadina da 100 watt in vetro opalino), l’altro un anello di alluminio mobile, appoggiato al primo, in modo da poter essere rettificato in posizione, a seconda dell’altezza del terzo settore dell’arco.

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