nell' infanzia attraverso il gioco. 
Bruno Munari  il perfettissimo, domina la scena milanese durante gli anni

 cinquanta-sessanta, sono gli anni in cui nasce la figura dell' artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e contribuisce attivamente alla ripresa industriale italiana del dopoguerra.Nel 1930 
Munari ha solo 22 anni quando frequenta gli ambienti futuristi,illustra anche libri futuristi tra cui,nel 1937, 
Il poema del vestito di latte di 
Marinetti; ma si accorge da subito di non essere in sintonia con la retorica del movimento. Per 
Munari è un controsenso esaltare 

la velocità e la dinamicità restando nei limiti di una pittura bi-dimensionale.Gli anni della seconda guerra li passa in parte alle dipendenze della 
Mondadori,parte al servizio di una batteria antiaerea nei pressi di Milano: sono gli unici anni di lavoro dipendente.Nel 1942,esce per 
Einaudi,il fortunato libro 
Le macchine di Munari,mentre due anni dopo la 
Domus gli pubblica le 
Fotocronache. Con la fine della guerra, 
Munari si mette in proprio,nel 1945 esce presso 
Mondadori una serie di libri innovativi per bambini, che verranno ristampati in altre lingue nel corso del decennio successivo.Sono ancora gli anni di grafica ma anche dei primi progetti tridimensionali: altre 
Macchine inutili e il prototipo dell'
Ora X,proposto come multiplo nel 1936 da 
Danese. Nell' amore per Kandinskj c' è in 
Munari l'intelligenza di colui che sa metabolizzare ma allo stesso tempo andare oltre i risultati raggiunti. Ma la questione principale per 
Munari, è quella di liberare le forme dalla staticità del dipinto e sospe

nderle in aria, facendole vivere spazialmente nell' ambiente circostante. L'oggetto mobile, leggero,appeso al soffitto,libero di muoversi nello spazio, introduce la variante temporale,liberando l' oggetto dalle catene della forma statica. 
Munari è il primo ad avere l' idea di una pittura in movimento,le cui forme sono in funzione del tempo.La prima realizzazione di forme geometriche libere nell' aria, è la m
acchina aerea del 1930, l' oggetto costruito in legno e metallo era alto circa 1 metro e 80,largo circa 60x 30. Era composta da una serie di sfere tutte di colore rosso tranne una che era nera, mentre tutte le bacchette erano bianche.Era come una costellazione,come un gruppo di atomi. Nelle gallerie 
d' arte nessuna la voleva esporre perchè non era ne  una scultura ne pittura; infatti dopo circa un anno che fu esposta nello studio dello stesso Munari andò distrutta  ma che lo stesso Munari ripropone nel 1971.