“
L'architettura può essere fatta di poco, di molto poco, purché questo poco sia
tutto quello che gli uomini devono avere per non dimenticarsi di essere uomini e
niente altro. Niente altro che questo.”
Ettore
SOTTSASS, Chiariti i misteri della pittura astratta, "Sempre
Avanti!", Milano, 12 febbraio 1948
Con queste parole ha inizio il racconto del mio Handmade Book...
“ Ho cominciato come
fanno quasi tutti i bambini, tenendo la matita stretta nel pugno come un'arma di
difesa, perchè la matita in quei primi anni è un'arma di difesa. Depositare un
segno sul vuoto del foglio bianco è appunto un modo improvviso di difendersi dal
vuoto dello spazio sconosciuto: da un corridoio buio senza
luce. ”
Ettore
SOTTSASS, Scritto di
notte , ediz. Adelphi, Ottobre
2010, pag 48
“ Una volta dipingevo tempere, un po’ per
curiosità, ma soprattutto perché sono sempre stato affascinato dai colori. I
colori poi si stendono come macchie o si allungano in righe, si allontanano o
si mescolano…”
Ettore
SOTTSASS, Scritto di
notte , ediz. Adelphi, Ottobre
2010, pag 227
“ Essendo oggetti racchiudono uno spazio. Un oggetto è chiuso in se stesso, in qualche modo, ed è interessante invece come le cose di Ettore Sottsass riescano a esprimere uno spazio oltre quello chiuso dell'oggetto stesso. ”
BOZZER,MASCELLANI,MINUZ,
Vorrei
sapere perché/ I wonder
why
Ettore Sottsass, ediz. Electa
S.P.A.,
Milano, 2008, pag.99
“ I suoi oggetti sono un costante esercizio per deviare la nostra fiducia dal vedere al sentire del nostro tatto, del nostro fiuto, della nostra stessa pelle alla ricerca di un concetto di origine. Ogni sua produzione, ogni oggetto che possiamo toccare con le nostre mani è frutto di una complessa elaborazione intellettuale che coinvolge la sua curiosità.”
BOZZER,MASCELLANI,MINUZ, Vorrei sapere perché/ I wonderwhy Ettore Sottsass, ediz. ElectaS.P.A., Milano, 2008, pag. 128
“ Io non
credo di aver inventato niente, ho proposto un modo di essere
”
Ettore
SOTTSASS, Vorrei sapere perchè - I wonder why, ediz. Mondadori,
2007
designer dovrebbe
sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un
rito esistenziale.”
Ettore SOTTSASS, Nel mondo
degli oggetti," Domus",n° 900,
Milano, aprile 2004