“Forse questa voglia di
lasciare segni di me stesso è anche diventata
un’ ossessione che mi ha inseguito e mi insegue per tutta la vita.
Allora i segni che riuscivo a fare copiando mio padre erano righe, lunghe o corte, punti, puntini,
forse cerchietti, voglio dire erano segni o disegni sulla carta.”
(Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. ADELPHI, Ottobre 2010,
pag.49)
“<< Sottsass, parli sempre poco di se stesso, di quello che ha
fatto o non fatto, di quello che farà, di quello che ha detto, di quello che è.
Parli poco di se stesso non soltanto per non annoiare gli altri, ma per non
annoiare se stesso, per non credersi mai degno di tante parole, spiegazioni,
introspezioni, lamenti, errori, eroismi, lodi, piedistalli >>.”
(Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. ADELPHI, Ottobre 2010,
pag.53)
Sottsass
ha vissuto il design come "modi di discutere la vita". Nei sui mobili, nelle suoi oggetti, in tutta
la sua produzione, il confine tra design, architettura, arte è sempre
molto labile, proprio perché, come lo stesso Sottsass ha affermato le
differenze sono nelle tecniche adottate non nei contenuti.
Ma l'arte non è solo un modo di discutere la vita: "È un modo di discutere
la società, la politica, l`erotismo, il cibo e persino il design. Infine, è un
modo di costruire, una possibile utopia figurativa o di costruire una metafora
della vita».
Le sue architetture sono naturali, assemblamenti di sassi, scatole,
legno, spago. Il suo stile è ironico e sempre poetico. Sottsass si misura con
le parole, alternando ironia e amarezza, visione collettiva ed esperienza
personale.
Sottsass ha portato il colore nell'architettura e allo stesso tempo ha sempre
sottolineato la necessità della presenza di un messaggio etico nel designer:
"Dietro a ogni progetto c'e' la nostra storia, la nostra sofferenza, i
libri che abbiamo letto, le ragazze che abbiamo incontrato. Un designer
deve essere sensibile soprattutto a come si colloca l'esistenza nella storia".
Come non parlare di Rocchetto, è
un espediente per raccontare un’altra esperienza design di Ettore Sottsass, ossia la collaborazione, molto
produttiva e duratura che ebbe con un’altra azienda: la Bitossi Ceramiche.
Per più di 30 anni il maestro e la Bitossi Ceramiche, crearono collezioni di grande fascino
e geometrie intriganti, in cui è riconoscibile la firma Sottsass.
Molti
dei prodotti realizzati sono in collezione, in gallerie e musei del mondo. La serie bianco e nero è emblematica di questa
collaborazione. Prodotta dal 1955, si distingue nella collezione il vaso
cilindrico, semplice e geniale con decori geometrici ed essenziali, rigorosi. Estetica
caratterizzata dunque da semplicità e continuità con una parte superiore che si
restringe, come un Rocchetto, appunto.
La collezione è composta da quattro pezzi: alzata grande e piccola, calice
a appunto il vaso Rocchetto. Tutta la collezione Bianco e Nero sia alzata che vaso, sono in ceramica lavorata a mano con tecniche artigianali. I vari
processi di lavorazione, sono la combinazione di vecchie tecniche usate in
passato e rese nuove ed attuali oggi. Un oggetto quindi in grado di completare l’arredo del
soggiorno con un prodotto firmato di alto design.
Nel 1986 è stata creata la collezione
Mirabili Arte d'Abitare da Sergio Cammilli con l'obiettivo di introdurre
l'arte nelle case conferendo loro verbo domestico. Nascono così gli
originalissimi oggetti di Mirabili, risultato della creatività dei più
importanti artisti, architetti e designers. Tra gli oggetti storici e simbolo
della produzione Mirabili ricordiamo i colorati totem,Odalisca, Menta, Clair de Lune e Chocolat in ceramica policroma
con base in legno laminato di Ettore Sottsass.
“Passavo i giorni con artigiani del ferro, del
legno, della ceramica, del vetro perché mi aiutassero a capire che cosa poteva
succedere con le diverse materie e che cosa poteva succedere quando il vuoto,
lo spazio vuoto, la solida idea dello spazio vuoto era fatta a pezzi dalla
presenza di linee, di superfici, di una qualsiasi traiettoria, di una qualsiasi
materia, compresa la luce, dentro al solido del vuoto.”
(Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. ADELPHI, Ottobre 2010,
pag.130)
“Righe grosse e sottili,
tratteggiate verticali, tratteggiate orizzontali, punti grossi, linee di
puntini, gradazioni di punti o retini dal quasi nero al grigio chiaro, al
grigio chiarissimo quasi bianco, e naturalmente cerchi e dischi anche loro di
tutte le gradazioni e sfumature.”
(Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz.
ADELPHI, Ottobre 2010, pag.237)
“Non avevo
ancora immaginato che i segni possono anche essere parole, gruppi di parole,
spazi silenziosi, urla, rumori, suoni, canti.”
(Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. ADELPHI, Ottobre 2010,
pag.49)